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In un precedente video abbiamo accennato ad alcune novità introdotte dalla riforma Cartabia, tra cui la possibilità di introdurre il procedimento di separazione e quello di divorzio con un'unica domanda. Vi lasciamo il link nella descrizione del video di questo articolo.

Per la verità, la norma introdotta nel codice di procedura civile prevede espressamente solo la possibilità di introdurre contestualmente il giudizio contenzioso di separazione e di divorzio senza alcun riferimento alle procedure consensuali, circostanza che ha determinato un contrasto interpretativo fra tribunali e nell'ambito della dottrina. 

A risolvere il dibattito è intervenuta la Corte di Cassazione, pronunciandosi a favore dell'ammissibilità del cumulo della domanda di separazione e di divorzio anche consensuale.

Anche se tale opzione non è stata prevista espressamente dal legislatore, infatti, sarebbe irragionevole trattare diversamente le procedure contenziose e le procedure consensuali, escludendo paradossalmente solo per quest'ultime – le quali presuppongono l'accordo tra le parti –  la possibilità di depositare un unico ricorso per regolare tanto la separazione quanto il divorzio.

I tempi e la compatibilità con il divieto di patti prematrimoniali

In ogni caso, come per la separazione e il divorzio di natura contenziosa (cioè senza alcun accordo tra le parti), la trattazione del divorzio viene subordinata al decorso dei termini di legge previsti fra la separazione e il divorzio (cioè sei mesi se la procedura di separazione è consensuale, un anno se è giudiziale).

Quindi, in caso di procedura consensuale, il tribunale definirà prima la separazione con l'omologazione degli accordi raggiunti dai coniugi e poi, decorsi sei mesi, previa verifica delle condizioni di divorzio e del consenso delle parti, procederà a definire il divorzio con sentenza

Occupandosi di tale argomento, inoltre, la Cassazione ha colto l'occasione per sottolineare che il cumulo delle domande di separazione e divorzio non si pone in contrasto con il divieto di patti prematrimoniali, poiché comunque il contenuto degli accordi raggiunti fra i coniugi viene sempre sottoposto al controllo del tribunale.

Di fatto, presentare contestualmente la domanda di separazione e di divorzio dovrebbe comportare una riduzione dei tempi e dei costi connessi a tali procedure, anche se in alcuni casi potrebbe essere preferibile per un coniuge attendere e definire il divorzio in un secondo momento.

Insomma, è utile fare una valutazione caso per caso, in base alle singole situazioni familiari, personali e patrimoniali delle parti

 

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Martina Vivirito Pellegrino

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