DIRITTO ALL'ASSEGNO DIVORZILE: MATRIMONIO E UNIONE CIVILE, CHI NE HA DIRITTO E PERCHÉ?
Indice
- Chi ha davvero diritto all'assegno divorzile? Quando è dovuto?
- Perché è previsto l'assegno divorzile?
Chi ha davvero diritto all'assegno divorzile? Quando è dovuto?
Quando un cliente ci chiede se ha diritto (o se deve pagare) l'assegno divorzile, la risposta non è immediata perché presuppone dei ragionamenti, non solo su tutti i presupposti individuati dalla legge sul divorzio ma anche sulla giurisprudenza più recente.
I tribunali italiani infatti, incalzati dalla Corte di Cassazione, negli ultimi anni hanno cambiato i criteri per riconoscere l'assegno divorzile e per quantificarlo.
Perché è previsto l'assegno divorzile?
Le ragioni, allo stato, sono tre:
1) per assistere la parte economicamente debole priva di mezzi adeguati (c.d. finalità assistenziale);
2) per compensare i sacrifici fatti nell'interesse della famiglia (c.d. finalità compensativa);
3) per mantenere equità tra le parti anche dopo la fine del matrimonio o dell'unione civile (c.d. finalità perequativa).
Concretamente, potrebbe essere sufficiente provare l'esigenza assistenziale in un caso in cui - specialmente dopo un lungo matrimonio o una lunga unione civile - una delle parti sia di fatto priva delle risorse per soddisfare le proprie esigenze - ad esempio: perché usi è allontanata dal mondo del lavoro per dedicarsi alla famiglia e sia perciò priva di entrate e di prospettive pensionistiche.
Diversamente, nel caso in cui non vi siano necessità assistenziali, è necessario provare che - con la fine del matrimonio o dell'unione civile - si sia determinata una significativa sproporzione economica tra le parti che non ci sarebbe stata se le scelte di vita familiari fossero state diverse.
Se non c'è un nesso di causa-effetto tra le scelte fatte per la famiglia e la sproporzione economica tra le parti (sproporzione che potrebbe essere anche risalente a prima del matrimonio), a rigore, non dovrebbe essere riconosciuto alcun assegno divorzile, ad eccezione del caso in cui sia presente quell'effettiva esigenza assistenziale di cui abbiamo parlato prima.
L'assegno divorzile, in altre parole, non deve essere visto (né preteso) come una sorta di rendita vitalizia parassitaria ma come una compensazione dello squilibrio tra le parti che è stato causato dalle scelte prese di comune accordo nell'interesse della famiglia.
Iscrivetevi al nostro canale YouTube: abbiamo un'intera sezione dedicata al diritto di famiglia.
Per maggiori informazioni, visitate il nostro sito e seguiteci sui social media!
Lascia un commento
Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contraddistinti dal simbolo *